6 Ottobre 2021
Pubblicato il 6 Ottobre 2021
Il Mercoledì dell’ #EducazioneFinanziaria: “Il #Benchmark”
Esiste un modo per capire se un investimento è andato “bene”?
Molti potrebbero pensare che l’importante sia ritrovarsi più soldi di quanti ne abbiamo investiti, giusto?
In realtà non è proprio così.
Pensiamo ad un fondo comune che ha reso il 4% in un anno: il risultato potrà essere negativo se altri fondi comuni simili hanno reso, per esempio, l’l’8%.
Per tale motivo ci affidiamo al #Benchmark.
Da dove nasce questa parola?
Anticamente, per controllare che le monete preziose non fossero state alterate (es. “grattando” via qualche grammo d’oro ecc.), venivano pesate e controllate su un banco, meglio chiamato “Banco di #Prova”. In inglese Benchmark.
Attualmente, con il termine benchmark, si indica in estrema sintesi un parametro di #riferimento. Per quanto questo strumento non sia prerogativa esclusiva dei mercati finanziari, in materia di investimento esso viene utilizzato come indice oggettivo di riferimento per confrontare le #performance di portafoglio rispetto all’andamento del mercato.
Per valutarne la bontà e l’efficacia, è necessario che disponga dei seguenti elementi:
#Trasparenza: l’indice deve essere calcolato con regole replicabili dall’investitore
#Rappresentatività: l’indice deve essere rappresentativo delle politiche di gestione del portafoglio;
#Replicabilità: l’indice dovrebbe essere completamente replicabile con attività acquistabili direttamente sul mercato
#Hedgeability: è preferibile che l’indice sia anche sottostante di contratti derivati così da permettere una copertura tempestiva dei portafogli e l’abbassamento dei costi di transazione
Per maggiori approfondimenti riporto il link di #BorsaItaliana:
https://www.borsaitaliana.it/notizie/sotto-la-lente/benchmark.htm